Tre banditi rapinano la banca di Welcome, Arizona, e fuggono nel deserto inseguiti dallo sceriffo e dai suoi uomini. Rimasti senza riserva d'acqua, si imbattono in una carovana all'interno della quale giace morente una donna incinta. Riusciti a far nascere il bambino, chiamato per gratitudine coi rispettivi nomi, Robert William Pedro, la donna prima di spirare li nomina suoi padrini con la promessa di aver cura dell'orfano. Un bibbia aperta suggestiona il fuorilegge più giovane, e la lettura delle pagine guida i tre col loro figlioccio verso la cittadina di New Jerusalem... Tratto dal racconto I Tre Padrini (1913) di Peter B. Kyne, è una delle numerose trasposizioni cinematografiche e la più nota. Lo stesso Ford ne aveva girata una versione muta nel 1919 con Harry Carey come protagonista, mentre Carey a sua volta aveva recitato nello stesso ruolo nella prima trasposizione cinematografica del 1916. La pellicola si apre proprio con un omaggio a Carey, che fu attore preferito di John Ford e icona modello per John Wayne; alcuni critici ritengono anche la scena della sepoltura un addio all'amico, considerato che uno dei tre protagonisti, il Kid, era suo figlio.
Girato nella Valle della Morte in Arizona, con un suggestivo Technicolor, Ford si distacca tai toni aspri e crudi del racconto originale, preferendo sottolinearne gli elementi cristiani, attraverso messe in scena fortemente simboliche : la carovana isolata e sbattuta dal vento a indicare il luogo dell' Evento; Pedro che si avvicina umile, col cappello in mano, è inquadrato dall'interno in una cornice ad arco che richiama le volte delle chiese; gli uomini disposti in cerchio attorno alla madre e al bambino appena nato, un riferimento alle pitture religiose; i tre che attraversano il deserto seguendo la stella, come i Re Magi; l'asinello che si presenta all'unico superstite dei banditi, ormai all'estremo delle forze, ancora in una inquadratura a volta, un altro riferimento biblico. Il tema principale è, come spesso in Ford, la redenzione attraverso le fatiche e le privazioni di un viaggio nel deserto; ma in secondo luogo, anche la parabola del figliol prodigo come si evince dal finale bonario in cui tutto il paese, sceriffo compreso in quanto zio della defunta madre, saluta affettuosamente l'ex fuorilegge, ormai deciso a volersi occupare del proprio figlioccio dopo aver scontato la pena carceraria che, a furor di popolo è stata ridotta al minimo da un giudice compiacente .
In questa pellicola Wayne non è doppiato dalla sua voce storica italiana, Emilio Cigoli, ma da un altro grande doppiatore , Giulio Panicali. Cigoli ridoppiò nel dopoguerra anche alcuni suoi film degli anni Trenta, come Ombre Rosse, che originariamente erano invece doppiati da Romolo Costa.